Patente B, 6 guide bastano per una seria preparazione?
Patente B, 6 guide bastano per una seria preparazione?
L’acquisizione della patente B prevede un numero minimo di 6 ore da investire nelle guide di preparazione all’esame pratico, ma sono realmente sufficienti a prepararsi in modo adeguato?
Per prepararsi alla guida di un’auto è necessario affrontare diversi temi puramente teorici, al fine di ben comprendere le regole della strada. La guida pratica subentra subito dopo nel processo di formazione che tutti conosciamo, rappresentando di fatto la fase più delicata per i candidati e, a volte, la più temuta. Oltre alle capacità tecniche di guida, infatti, esistono molti altri i fattori – anche psicologici – che incidono sull’acquisizione della giusta consapevolezza e sicurezza.
Ognuno di noi infatti è diverso, e di conseguenza ha bisogno di tempistiche diverse per imparare una determinata cosa. L’attuale normativa prevede un numero minimo di 6 guide, prima di poter affrontare l’esame pratico. In queste 6 ore devono essere affrontate 3 distinte situazioni, suddivise in questo modo:
2 ore di guida in condizioni di visione notturna: questa esercitazione consiste nel circolare in strade urbane sia strette che larghe, con impianti semaforici e veicoli parcheggiati ai lati della strada, affrontando degli incroci ed interpretandone la relativa segnaletica verticale;
2 ore di guida su strade urbane e su strade extraurbane: la particolarità di questa esercitazione prevede un utilizzo del motore a regime di coppia massima e cercando di consumare ed inquinare il meno possibile;
2 ore di guida su autostrade e su strade extraurbane: questa ultima situazione, la più pericolosa da affrontare quando non si sia assunta una buona base di preparazione, prevede il superamento di una velocità minima di 50 Km/h, inserendo la quinta marcia e adeguando di conseguenza le marce alla velocità.
Queste tre situazioni sono molto differenti, e dedicare solo 2 ore a ciascuna di loro potrebbe essere una scelta incompatibile con la capacità di apprendimento media dei candidati. Abilitare un cittadino a condurre un veicolo potenzialmente letale come un’auto, infatti, dovrebbe forse richiedere un periodo di pratica più lungo, contestualizzato in un percorso di formazione più personalizzato e quindi completo.
Il suggerimento non è però quello di eccedere a prescindere nel numero di guide di preparazione, ma di essere sinceri con se stessi e di non rinunciare a delle ore di guide in più fino a quando non si sia raggiunto un livello di consapevolezza e di sicurezza adeguato.